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Il micio che sentiva la rabbia…Willow e il risentimento

Con questo articolo inizia la collaborazione col blog del dott. Stefano Cattinelli, veterinario, che lavora con persone e animali 🙂 in un’ottica di trasformazione interiore.

Alleggerire l’amarezza della vita…un micio e la sua anziana custode.

“Ecco, mi disse la donna, questa è la storia!”.

Si asciugò le copiose lacrime che scendevano sul suo viso.

Eravamo di fronte a Bibo un gatto di 13 anni che era da parecchio tempo che vomitava.

“Da quanto?” avevo chiesto alla donna.

“Da un mese” mi aveva risposto.

Willow dei fiori di Bach e il gatto Bibo John Maffei via Compfight

Mi interessava che lei vedesse lo stretto  legame emozionale che esisteva tra lei e il gatto.

Avevo insistito allora per farmi raccontare quale evento, così sconvolgente, all’interno della vita della donna, poteva essere successo proprio in quel periodo.

La donna aveva circa ottant’anni; la sua vita era molto tranquilla, scandita da piccole passeggiate e dalle mansioni domestiche; viveva da sola con i suoi due gatti.

Davvero non fu difficile farle raccontare l’episodio incriminato.

“Sa dottore, io non ho molte amiche; c’è ne una, in particolare, che non vedo molto di frequente perché abita in Belgio. Lei passa una volta all’anno a Trieste per andare in Dalmazia.

Circa una mese fa è accaduto che il mio vicino mi ha detto che questa mia amica è passata per salutarmi e, non avendomi trovata, ha lasciato a lui un regalino per me.

Dottore mio, non sa quanto mi è dispiaciuto non rivederla! Sa, io sono piuttosto vecchia e alla mia età… ogni anno… non si sa mai!

Ma perché non mi ha aspettato? Questo mi domando io… non poteva aspettarmi? Eppure  lo sa che al massimo vado a fare la spesa nella bottega sotto casa”.

Mentre parlava la donna era costretta ad  asciugarsi le lacrime.

“Mi fa rabbia, si! Rabbia e anche dolore…Non mi va davvero giù che non mi abbia aspettato! Cosa le costava?!”.

Sentii che quel grido di dolore, nella solitudine della vita della donna, quell’essere finalmente in contatto con le proprie emozioni e lasciarle esprimere, portandole fuori, sarebbe stato in grado di “alleggerire” anche Bibo.

Lui ci guardava, placido, dal trasportino.

Ci guardava e sentiva tutto; non ascoltava, ma sentiva: sentiva la rabbia che finalmente usciva, il dolore, l’amarezza e la disperazione che, come nuvole di fumo denso, avevano incominciato ad impregnare tutto l’ambulatorio.

Sono più che sicuro che li riusciva a vedere.

Ogni tanto, alzando leggermente la testa, guardava in aria, in un punto indefinito nel mezzo della stanza.

Con la coda dell’occhio, dentro una percezione allargata, lo vedevo attento a quello che succedeva intorno a lui.

Quando la signora ebbe finito il suo racconto mi alzai e andai verso Bibo.

Lo accarezzai e lui mi fece le fusa.

L’amarezza, il dolore, e di conseguenza il vomito, non avrebbero più abitato in quel corpo di gatto.

E così fu.

Fiore di Bach che si può associare: Willow,  questa essenza cura l’amarezza e il risentimento; è indicato per chi si sente vittima della circostanze della vita; per quelle persone che subisco l’ingiustizia delle circostanze e che tendono ad indurirsi nei sentimenti e spesso anche nel fisico. Willow riporta una disposizione d’animo più “sprizzante” insegnando alla persona a “digerire “gli eventi e a fluire con il flusso della vita.

Per contattare il dott. Cattinelli visita http://www.stefanocattinelli.it/

In mezzo a una nube profumata a Esxence

Sono in mezzo a una nube profumata, un po’ overwhelming.

Penso alla profumeria botanica come profumeria di ricerca interiore, come canale di espressione personale utilizzando materie prime che sono espressione integrale della pienezza della natura. Che cosa significa estrarre delle molecole da questa perfezione per create qualcosa di interamente nuovo? Per come la vedo ora lo trovo possibile, restando sull’idea di isolare delle componenti da un intero per ottenere una sfumatura ‘migliore’. Un po’ come usare dei pastelli altamente evoluti. C’è’ qualche sostanza chimica che possa darci veramente qualcosa di più rispetto alla creazione naturale? E questo di più che cosa sarebbe? La scelta di alcune molecole all’interno di un set naturale può essere intrigante; un po’ come accentuare una sfumatura. La chimica in fondo e’ uno strumento analitico che può dare la possibilità di utilizzare dei pennelli di finissima punta. La ricostruzione di molecole invece con lo scopo di ricreare a basso prezzo odori di impatto e intensità di fatto parte da un presupposto errato e non può avere secondo me conseguenze positive. Il profumo è un canto che non può essere emesso risparmiando su voce, corpo, salute e interezza. Il profumo è un canto che merita rispetto, una voce che va restituita a ognuno, come diritto di nascita…l’anima ha tanti modi di esprimersi e il profumo è uno di questi.