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L’oleolito di Iperico e le sue proprietà – uso in Aromaterapia e Massaggio

E’ arrivato il momento di parlare dell’Iperico. Certe piante sono così ricche di infinite proprietà e usi, che scriverne un articolo francamente non è semplice. L’Iperico nella mia vita mi ha salvato parecchie volte, la prima delle quali fu quando quindici anni fa spostai un mobile da sola, e il risultato fu quattro giorni a letto senza potersi muovere o quasi, e la mia schiena iniziò a sbloccarsi solo quando usai l’Iperico e gli oli essenziali. Da quel giorno mi misi a studiare Aromaterapia sul serio.

Fiori di Iperico, usi in aromaterapia e massaggio
Ecco l’Iperico…

L’Iperico ha vissuto una fase di “lancio” in questi ultimi anni per le sue proprietà antidepressive. Vorrei trattare invece le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive, che mi hanno aiutato tante volte in questi anni, e che ho visto funzionare per tante persone.

L’oleolito di Iperico è prodotto dalla macerazione in olio dei fiori dell’Hypericum Perforatum. Se non sai cos’è un oleolito, puoi leggere qui come si può preparare un oleolito semplice.

Uno degli usi più veloci e comuni è per le contratture muscolari; i dolori cervicali, i dolori lombari e in generale le contratture muscolari e le infiammazioni ai tendini.

Si tratta di spalmarsi la parte con l’oleolito (occhio che è rosso, potrebbe macchiare) e vedere come va…e spesso va meglio abbastanza rapidamente.

Questo prodotto può essere di aiuto anche nell’infiammazione del nervo sciatico, perchè l’Iperico ha particolare amicizia anche con i nervi, e tende a disinfiammarli. Quando si applica sulla pelle si percepisce un certo calore, che diventa un senso di allungamento, alleggerimento, insomma beneficio generale e specifico sulla parte dolorante.

E’ chiaro che è un rimedio casalingo, e se non sai perchè stai male, o hai dei dolori, vai dal medico. Però le situazioni transitorie, i piccoli disturbi, si risolvono spesso solo con questo oleolito.

L’Iperico è chiamato anche Erba di San Giovanni, e la tradizione consiglia di coglierlo il 24 giugno (la notte di San Giovanni). Sicuramente questa pianta messa in macerazione nell’olio e poi filtrata dona un prodotto che ha aiutato già migliaia di persone a stare meglio. Sarebbe secondo me un rimedio da tenere sempre in casa, come l’olio essenziale di lavanda e l’olio essenziale di tea tree.

Vediamo in sintesi i suoi campi di applicazione:

– nevralgie

– dolori muscolari, contratture

– è astringente

– è indicato come antinfiammatorio in caso di scottature e bruciature

– calma anche i dolori articolari

 problemi di pelle, considerando la sua efficacia antinfiammatoria, antisettica, e astringente.

Attenzione è fotosensibilizzante: quindi se te lo spalmi non esporti al sole diretto.

E’ veramente una pianta che trovo meravigliosa, perchè ha molte applicazioni, è di facile uso, e alla portata di tutti. Una ricetta semplice ma efficacissima è la seguente:

Fiori di Lavanda, olio essenziale di lavanda
Un valido aiutante, la Lavanda  Photo Credit: harold.lloyd

Ricetta per un olio antinfiammatorio per tutti gli usi:

30 ml di oleolito di Iperico

70 ml di olio di mandorle dolci

20 gocce di olio essenziale di Lavanda angustifolia (possibilmente, altrimenti ok anche con le Lavande ibride).

Questo olio lo puoi usare come antinfiammatorio per: scottature, arrossamenti, dolori cervicali, dolori lombari, nevralgie, dolori articolari, reumatismi, come cicatrizzante…sì davvero! Chiaramente a seconda dei casi si possono usare altre miscele di oli essenziali, ma questa formula base può aiutarti molto, ed essere un rimedio di emergenza da tenere in casa.

Può essere anche un olio da massaggio, se lo sperimenti vedrai che non ti deluderà. Da un punto di vista ayurvedico potremmo catalogare questa miscela come olio antiPitta. Se vuoi un olio da massaggio meno intenso puoi mettere meno gocce di Lavanda.

La Lavanda ha proprietà equilibranti e rilassanti, quindi se utilizzata sull’intero corpo necessita di dosaggi inferiori che se la usi per un uso topico.

Nella mia esperienza Iperico e Lavanda lavorano bene insieme, e possono costituire veramente un “Rescue remedy” per tutti gli usi. Ovviamente questi oli non vanno mangiati (niente esperimenti grazie)!

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Il Rosmarino, il “Ros Marinus” e le sue proprietà in forma di idrolato e olio essenziale

Ho un rametto di rosmarino in mano. Lo annuso attentamente, per cogliere le sottili sfumature del suo profumo. E’ un odore composto da varie fasi, che nell’insieme stupiscono per il risultato pieno di sfumature anche molto diverse tra di loro.

Prova a tenere un rametto di rosmarino in mano…arriva una nota fresca. Questa freschezza può ricordare la menta, forse il legno di ho che però è più dolce. La nota sottile è subito accompagnata da una componente astringente, che arriva in bocca e fa partire la salivazione. Quando la salivazione si è attivata, percepisco una dolcezza e una soavità che forse in una pianta così “decisa” (guarda che rametto forte, che foglie appuntite) non ti aspetteresti. E’ un odore nettamente floreale, sottile, che è reso accattivante dalla parte astringente e scura.

Corso di Aromaterapia l'olio essenziale e idrolato di Rosmarino
Ecco il Rosmarino... Photo Credit: Paul Belson

Questa meraviglia, questa “rugiada marina” (il significato etimologico del nome del Rosmarino) ha tantissime proprietà.

Caldo e secco, tutte le situazioni di “freddo” trovano giovamento dall’uso di questa pianta. E’ un energizzante e attivatore del metabolismo (e fa venire fame…spesso!).

Stimola i reni e l’asse epato-biliare.

Rinforza e stimola il cuore e la circolazione.

E’ un disintossicante generale.

In aromaterapia si distinguono almeno tre chemiotipi di rosmarino sui quali scriverò in modo più approfondito; essi sono:

rosmarino a cineolo (vicino all’eucalipto per proprietà);

rosmarino a verbenone (disintossicante e più mirato alle funzionalità del fegato);

rosmarino a canfora (decontratturante).

E’ chiaro che se raccolgo un rametto di rosmarino in giardino sarà difficile che io riesca a capire di quale chemiotipo si tratta 🙂 quindi qui consideriamo un rosmarino “di casa”, senza particolari analisi che ci aiutino a capire meglio di che qualità è dotato.

idrolato, aromaterapia e distillazione
Ecco un idrolato... Photo Credit: latisha (herbmother)

Abbiamo cominciato a parlare anche degli idrolati tempo fa, e la settimana scorsa ho parlato dell’idrolato di rose (o acqua di rose).

Nel “Manuale del Profumiere” del 1914 edito da Hoepli, Antonio Rossi parla di tre idrolati: rosa, neroli…e rosmarino. Taglia corto, ma il rosmarino ha quindi pari interesse degli altri due…questo vuol dire che era molto, ma molto usato! E ne parla soprattutto come lozione tonica per i capelli.

Le preparazioni a base di rosmarino risalgono veramente alla notte dei tempi, e i fiori di rosmarino vengono citati nell’antichità anche come abbellimento femminile.

L’acqua di rosmarino, o idrolato di rosmarino, è un buon tonico per la pelle, e questa pianta sembra indicata per tonificare tutto ciò che è privo di energia. Lo trovo ottimo anche per i reumatismi, applicando dell’olio di iperico unito a una goccia di olio essenziale di rosmarino sulle parti che danno fastidio.

La sua fragranza sottile, penetrante e antispasmodica ne fa un buon aiuto negli stati agitativi nei quali bisogna rasserenare e rinforzare. Il Rosmarino forse ha sempre affascinato proprio per questo suo aspetto duplice, di tonico attivante e allo stesso tempo di rilassante profondo (relativamente agli spasmi).

Annusandolo, il respiro si amplia e si percepisce un rilassamento che placa l’ansia; allo stesso tempo le funzioni nervose e mentali vengono tonificate, e di fatto si è più presenti e svegli (ricordo con un sorriso che tempo fa delle studentesse universitarie mi raccontarono che studiavano spargendo in casa dell’olio essenziale di rosmarino; riuscivano a studiare meglio…ma poi avevano sempre una fame pazzesca!!! Ci abbiamo riso tanto sopra insieme!!!