Category Archives: Aromaterapia

alla ricerca dell’equilibrio – il profumo di elemi

[English version of the article – A balanced scent, Elemi]

L’Elemi (Canarium luzonicum), o Elemi di Manila, è un albero endemico nelle Filippine, e raggiunge un’altezza di trenta metri; ogni albero può produrre fino a cinque chilogrammi di resina. A noi arriva sia sotto forma di resina pura, sia come olio essenziale.

La resina aromatica ha un colore giallo chiaro, inizialmente con una consistenza simile al miele e successivamente quando indurisce, può risultare sia mediamente morbida che dura con inserti di corteccia e frammenti di legno.

Resina di Elemi, photo Elena Cobez

Sia la resina che l’essenza donano calma, equilibrio, con una nota speziata che in particolare nell’olio essenziale emerge con forza.

L’odore è fresco e ricorda il pepe e il limone. Si può percepire una sensazione di collegamento tra l’alto e il basso, la terra e il cielo, un equilibrio della parte luminosa con quella radicata e terrena – il profumo agrumato e speziato è intenso e invita alla presenza e alla calma.

Nella fumigazione della resina rimaniamo avvolti dal profumo quieto, intenso, fresco che può essere ideale accompagnamento per una meditazione, una lettura, o un momento di semplice relax e benessere.

All’olio essenziale, ricco in terpeni, sesquiterpeni e alcoli, vengono riconosciute proprietà cicatrizzanti, antisettiche, balsamiche e stimolanti/equilibranti. Possiamo provare a utilizzarlo nei massaggi, nei pediluvi e in diffusione nell’ambiente, quando abbiamo bisogno sia di sentirci “presenti” che di una sensazione di calma e serenità attiva.

Una ricetta benessere da diffusione con l’Elemi:

Elemi (Canarium luzonicum) 4 gc

Mandarino (Citrus reticulata) 4 gc

Limone (Citrus limon) 2 gc

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un profumo selvatico: il finocchietto

[English version of the article – A wild perfume, Fennel]

Il finocchietto selvatico si trova facilmente negli incolti, nelle aree nelle quali il passaggio umano è meno presente. Pianta che può arrivare ai due metri di altezza, è caratterizzata da sommità fiorite giallo-verdastre e semi ovali e striati.

Nella pratica erboristica le parti più usate sono i semi, che bevuti in infusione aiutano in caso di problemi digestivi, con proprietà carminative e eupeptiche; sono utili anche in caso di dolori mestruali. Sempre ai semi sono riconosciute proprietà galattogene.

Il profumo del finocchietto selvatico ricorda quello dell’anice, con una nota penetrante e balsamica che apre il respiro e rilassa la parte addominale. Allo stesso tempo, in particolare l’olio essenziale se respirato a piccole dosi può risultare tonificante e stimolante.

Qual è il supporto che può darci il finocchietto selvatico da un punto di vista emozionale? Potremmo dire che questa pianta ha uno spirito selvaggio e non particolarmente socievole (se ne sta benissimo da sola su terreni difficili e ad alte temperature). E’ una pianta che porta calore, un calore che ci parla della nostra forza interiore, della capacità di essere noi stessi. Il suo fiore compie un gesto di apertura (è composto di ombrelle con raggi) e questo a volte mi ricorda quanto sia importante restare aperti all’incontro con le persone, gli animali e i luoghi, con i quali siamo intrinsecamente relazionati, mentre scegliamo una nostra posizione personale.

Da un punto di vista fisico, i costituenti principali dell’olio essenziale di finocchietto selvatico sono il trans-anetolo, chetoni e cumarine. Per questo risulta particolarmente efficace come simil-estrogenico, galattogeno, antispasmodico e carminativo.

Una goccia in un poco d’olio o di crema spalmata sull’addome può aiutare in caso di ciclo mestruale doloroso o poco presente così come in caso di flatulenza e spasmi addominali.

Non è da utilizzare durante la gravidanza e con molta cautela per bambini piccoli (dal mio punto di vista per i bimbi sono da preferirsi creme già dosate in modo da non sbagliare con le quantità).