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i profumi di positano – martha rubino e la selva

La scorsa settimana ho avuto la possibilità di andare a fare visita a un’amica, Martha Rubino, che con la sua famiglia cura e anima la Selva a Positano.

Abbiamo avuto la possibilità di parlare e raccontarci, e ho pensato di porre alcune domande a Martha riguardo alla sua esperienza…

-Martha, com’è iniziata la tua passione per le piante aromatiche? –

La passione per le piante aromatiche è nata e ha preso consapevolezza da quando ho cominciato a vivere a stretto contatto con la Natura. Sono trascorsi molti anni da quando insieme al mio compagno abbiamo deciso di lasciare la città per la campagna. Da Venezia ci siamo spostati a sud in Costiera Amalfitana, desideravamo vivere in un clima più mite dove la natura è più rigogliosa e dove la varietà di piante officinali, aromatiche e spontanee è davvero notevole tutto l’anno. Ho iniziato a riconoscerle, a capire come utilizzarle, inizialmente in cucina, e successivamente negli oleoliti, passando poi agli unguenti, ai balsami, ai saponi solidi fino ad arrivare alle creazioni selvatiche aromaterapiche per la cura del corpo e dell’anima di oggi.

-Vuoi parlarci della Selva che è il tuo luogo d’ispirazione e di vita?-

La Selva è stato un incontro, un innamoramento, una folgorazione e un ossessione come tutte le grandi passioni.
La Selva è un’antica casa posta su una collina di tre ettari sopra il mare di Positano. Accessibile solo a piedi attraverso due sentieri è immersa nella natura incontaminata, tra ulivi centenari, agrumeti, mirti, rosmarini, corbezzoli, carrubi, mente, timi e moltissime altre piante aromatiche e spontanee che tuttora sto scoprendo e tentando di classificare.
Vivere così a stretto contatto con la natura e lontano dalle contaminazioni caotiche e inquinanti della città porta a delle riflessioni profonde su cosa sia davvero importante. Si comincia così a rallentare, a eliminare il superfluo, portando l’attenzione sul respiro del mondo. Si trova il tempo di ascoltare gli uccelli che cantano, di annusare il profumo di un fiore, di ammirare il mare che brilla al sole o restare in allerta per un temporale in arrivo….ogni giorno è una magia che si compie. Certo c’è anche tanto lavoro, la terra richiede impegno e costanza, ma sa donare in cambio i sui frutti e una forza vitale incommensurabile. E’ uno scambio continuo.
La Selva negli anni mi ha imposto un profondo lavoro interiore di ascolto, di consapevolezza, di altruismo e gratitudine, sostenuto anche dalla pratica dello yoga.

La vista dalla Selva a Positano

-Che significato ha per te oggi creare prodotti naturali?-

Mi piace pensare a come posso sfruttare al meglio il grande potenziale di tutta questa materia prima che mi circonda e a come possa essere utilizzata per il benessere del corpo e dell’anima. E’ come avere una tavolozza con tanti colori, la creatività viene sollecitata di continuo. Mi piace partire da una pianta locale, capire qual è la sua storia, scoprire come gli antichi locali la utilizzavano, trovare le proprietà curative, cosmetiche, aromaterapiche, pensare a come trasformarla nel rispetto della natura, mi piace disegnarla con le chine colorate e creare un packaging ecologico e colorato, scrivere consigli e dare informazioni sulle proprietà officinali.

Soprattutto vorrei trasmettere a quante più persone possibile l’ importanza di utilizzare prodotti naturali, perché tutto quello che ci spalmiamo sulla pelle entra nel nostro corpo così come la fa il cibo quando mangiamo. Inoltre c’è l’aspetto ecologico, è possibile, se si presta attenzione, scegliere prodotti che non contengano sostanze dannose e con packaging ecologici. Inoltre credo che dare ascolto alle piccole realtà artigiane sia un altro modo per dare forza a chi crede ancora nelle proprie mani, ai gesti sapienti tramandati dai nostri antenati. Se c’è una cosa che mi intristisce è osservare un genere umano sempre più anestetizzato, i sensi si stanno affievolendo, c’è un indebolimento generale e sono fermamente convinta che questo dipenda dall’allontanamento progressivo dalla natura. Ma sono fiduciosa perché credo che ci troviamo davanti a un risveglio, a un ritorno alla madre terra.

-Nel tempo hai incontrato l’aromaterapia e te ne sei innamorata. Che significato ha per te?-

Ho sempre avuto una forte attrazione istintiva per gli oli essenziali, proprio perché intuivo quanto fossero preziosi. Li ho sempre visti come un elisir, l’essenza della pianta in tutta la sua concentrazione e potenza.
Mi piace annusare gli oli essenziali e creare sinergie profumate, ho notato che in base allo stato d’animo del momento, il desiderio di sentire una fragranza piuttosto che un’altra è forte. Il sostegno che mi danno, il conforto, può essere quasi paragonabile alla presenza di un amico. Il potere evocativo dei profumi, mi ha sempre affascinata fin da bambina. Quando sento un profumo amo chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare dalle emozioni, dalle immagini. Si svolge davanti a me una storia, una favola che mi è impossibile non seguire in tutte le sue evoluzioni.

-Il tuo percorso nasce nel teatro danza e negli anni incontra un territorio ricco di aromi come la costiera amalfitana. Qual è il tuo approccio alla natura e ai suoi profumi?-

Ho avuto la fortuna da piccolissima di vivere il mondo del palcoscenico perché mio padre lavorava al teatro la Fenice di Venezia. Ricordo che quando finivo la scuola mi portava con se al lavoro. Per una bambina di 6-7 anni avere libero accesso ad un luogo così magico è davvero un grande dono. Ricordo che adoravo esplorare tutti gli angoli più segreti, e inaccessibili ai più, dalla stanza dei meccanismi in legno dell’orologio sopra il palcoscenico, alle sartorie. Mi aggiravo tra le scenografie e dietro le quinte, tutti mi conoscevano e mi volevano bene. La folgorazione è arrivata quando ho assistito alle prove dello spettacolo Cafè Muller di Pina Bausch, e da quel momento ho deciso che volevo diventare una danzatrice.

Il lungo percorso formativo nello studio della tecnica mi ha portata in seguito a intraprendere una carriera professionale, lavorando con coreografi internazionali e viaggiando un po’ in tutta Europa. In età più matura si è fatto strada il desiderio di radicamento, di trovare un nido dove costruire qualcosa di importante, e la Selva rappresenta ancora oggi anche questo per me. Un luogo teatro di eventi culturali e richiamo di artisti, dove le idee traggono nutrimento dalla Natura e il profumo cerca la sua forma espressiva nell’arte.
La danza, il teatro, il video, il disegno, la fotografia, sono esperienze sensoriali così come lo sono i profumi e spesso mi capita di ritrovare l’uno dentro l’altro in un fluire di emozioni e suggestioni. Una cosa non esclude l’altra anzi crescono insieme verso una comune tensione di unicità.

Per fare visita a Martha e/o acquistare i suoi prodotti puoi guardare il sito http://www.laselvacosmetici.com/

Potresti trovare anche me in alcuni momenti dell’anno 🙂 e stiamo preparando per l’anno prossimo a primavera un workshop di aromaterapia veramente speciale!

Una passione per la vita: Aldo Poletti e l’Aromaterapia

Incontriamo oggi Mary Bonel e Maria Poletti, tra i soci fondatori dell’Associazione V.A.O. – Valle d’Aosta Officinale – dei
produttori di Piante Officinali ed Aromatiche della Valle d’Aosta, fondata nel maggio 2007, anno della scomparsa di Aldo Poletti.

*Chi era Aldo Poletti e come giunse allo studio dell’aromaterapia?

Aldo Poletti era nato a Boca (NO) il 24 gennaio 1929 e amava definirsi naturalista, considerata la sua conoscenza approfondita delle virtù benefiche delle piante.
La passione e la curiosità per le piante l’aveva fin da bambino essendo figlio di contadini e avendo sviluppato una vera e propria “cultura” della medicina popolare che era ovviamente in uso presso la gente di campagna che ricorreva raramente al “dottore” per le cure dei disturbi più comuni. La sua curiosità era così stimolata sia per gli animali sia per e le amate “piante” che facevano parte della sua vita quotidiana.
Lo studio approfondito e rigoroso della botanica è cominciato con il suo arrivo in Valle d’Aosta, che doveva essere temporaneo per il servizio militare; invece la permanenza è durata una vita e la Valle è
diventato il suo luogo di “adozione” dal 1952 con il conseguente amore per la natura del territorio.

*Poletti aveva fatto degli studi classici, come unì questa visione umanistica all’uso delle essenze?

Proveniva da studi classici e nel campo botanico naturalista si definiva, e lo era infatti, autodidatta ma, come affermava “l’amore per le piante era scritto nel mio codice genetico” per i motivi di cui sopra.
Il suo approccio alla natura era insomma di rispetto e ammirazione convinto che “conoscere significa guardare e capire, non si può osservare una pianta senza sapere come è fatta fuori e dentro, i suoi principi attivi, perchè cresce in un luogo e non altrove”. I suoi studi naturalistici lo appassionavano per capire “quegli irripetibili esseri viventi che sono le piante”.

Aldo Poletti Aromaterapia

*Che cosa pensava dell’aromaterapia e dello studio delle piante?

E’ stato uno dei primi in Italia a “riscoprire” gli oli essenziali nella medicina e terapia domestica, all’incirca negli anni 80.
Quindi l’approccio agli oli essenziali è stato sollecitato dal suo interesse per le proprietà terapeutiche dei medesimi più che per il campo dell’aromaterapia. Va detto che sperimentava su se stesso le proprietà degli oli per poter nel caso consigliare le posologie corrette da assumere e che ha ottenuto dei risultati soddisfacenti prescrivendo l’assunzione dei preparati sempre con rigorosità e ovviamente a seguito di diagnosi e analisi prescritte dai medici competenti.

*Qual è il messaggio a vs avviso che Poletti ci ha lasciato che possiamo ancora oggi mettere in pratica?

Il messaggio che ha lasciato è sicuramente quello di “studiare, approfondire, evitare la semplicioneria, essere rigorosi e, sebbene la scienza sia alla base delle conoscenze attuali, occorrerebbe ascoltare, finchè possibile, la “saggezza popolare”.
Infine vivere, per quanto possibile, secondo natura cominciando con un’alimentazione sana, rieducando le nuove generazioni al rispetto della natura, con i suoi tempi e i suoi ritmi che è poi il rispetto per se stessi”.
Ma, affermava anche che “al di là delle mode salutiste odierne…ci vorrà molto tempo per un ritorno consapevole ai principi e ai ritmi di madre Natura e alla gratitudine per i suoi doni”.