Ma qui forse è necessario una specie di intermezzo o interludio (Tommaso Landolfi)
Ho il piacere di annusare oggi Interlude nella versione femminile, un profumo nato quest’anno in casa Amouage. “Interludio” lascia presagire l’intenzione di creare una sensazione di sospensione e riposo, a mio avviso. Un interludio è un momento di pausa, un momento di pausa dolce, che permette di rasserenarsi anche se fuori c’è caos e movimento; “inter” e “ludus”, ciò che sta in mezzo a due momenti (nella tradizione a due momenti teatrali, un intermezzo).
Questo profumo presenta una combinazione olfattiva complessa, giocata su dei contrasti evidenti, che lasciano però spazio alla bellezza e alla soavità di odori più appaganti.
La presenza dell’Elicriso è lampante, e il suo odore tipicamente “di liquirizia” viene stemperato dalle altre componenti, nel mio sentire dagli agrumi quali il Bergamotto, e da tutto un bouquet di fiori (Rosa, Neroli, Gelsomino). L’odore quindi inizialmente lascia un pò interdetti, perchè l’Elicriso può piacere o non piacere, ed è una nota forte, evidente, che firma questo profumo senza lasciar spazio a fraintendimenti.
Personalmente ho l’impressione che la presenza dell’Incenso espanda e allo stesso tempo renda più composto l’Elicriso; lo espande nella sua nota di liquirizia, ma lo mitiga e lo raffina dandogli una rotondità che altrimenti non avrebbe, restando più rustico.
Da questo odore liquoroso e “di liquirizia”, che attrae per la sua profondità, ma allo stesso tempo respinge per la sua forza essendo una nota amara marcata (“o ti piace o non ti piace”), passiamo a delle note agrumate e poi a un insieme floreale, cipriato, che consola. Il Bergamotto dà un tocco che è sempre attraente, agrume con mille sfacettature, che prepara al senso di nobilità e raffinatezza delle altre componenti. La presenza del Pompelmo sostiene il Bergamotto e allo stesso tempo fa da eco all’amaro dell’Elicriso, dandogli però un aspetto più fruttato, e nell’insieme più goloso, più accettabile.
Si sente la presenza dell’Oud, altra nota di profondità; del Muschio di quercia, e anche del Musk (animale); l’insieme della base è ammaliante e strutturata, con una sensazione di una solida roccia suadente sulla quale poi si possa ergere un contrasto che avrà un vincitore, e sarà la tranquillità (se fosse una frase, sarebbe “finalmente posso riposarmi e godermela” ambientata in un lussuoso ambiente,forse un hammam, o un palazzo di raffinata nobiltà mediorientale).
Joan G.G. foto
Interlude è un profumo che porta diverse componenti secondo me accostate con l’intenzione di dare una sensazione di contrasto e forza, il cui cuore e parte finale sono pronti per accogliere il vincitore di questa prima battaglia; “la quiete dopo la tempesta”, ma la tempesta si sente ancora ed è la porta attraverso la quale passiamo per poter arrivare a sdraiarci e riposare in un lusso soave. Questa l’impressione personale che ne ho, cogliendo poi anche la sfumatura del Gelsomino, e ricordandomi il viaggio in India fatto in Rajasthan, e i palazzi regali che avevano spesso giardini di gelsomino, nei quali le regine con le ancelle passeggiavano, per coglierne la straordinaria fragranza.
Forse è proprio il Gelsomino che in questo profumo si erge come una colonna sicura a tenere il senso di nobiltà femminile; e ad esso si uniscono le altre fragranze per restituire un’idea di femminilità decisa, concreta, e allo stesso tempo figlia di una nobiltà che non è solo di tradizione, ma anche interiore.
La degustazione olfattiva di questo profumo mi è stata offerta dalla Profumeria “Essenze” di piazza Sant’Antonio Nuovo 4 a Trieste.
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