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I profumi della nonna…ricette per un bagno d’epoca con gli oli essenziali

Bagni profumati con un sentore antico? Si possono fare anche oggi…

Le testimonianze di alcune lettrici del mio blog e della mia newsletter mi hanno stimolato a scrivere questo articolo.

Elisa: “Io avevo una bisnonna che aveva l’abitudine di usare un profumo che le veniva portato da dei cugini francesi…. indovina un pò… era lavanda ed ora quando annuso l’o.e. di lavanda si rivedo lei e la sua energia vitale, pensa a 90 anni andava ancora in bici ed aveva un entusiasmo stupendo!”.

Antonella: “Ricordo quando andavo a trovare la mia nonna mi piaceva pulire il suo bagno, e mi soffermavo ad annusare il suo talco profumato alla rosa, la sua cipria, che naturalmente mettevo di nascosto, avevo più o meno 9-10 anni, mi piace ricordare la sua retina per tenere a posto i capelli anche di notte, i suoi asciugamani di lino con il pizzo all’uncinetto…..il suo bagno splendeva, e lei mi guardava un pò preoccupata, non capiva lì per lì come mai una bambina non cercasse altri modi per giocare o passare il tempo! A me bastava un suo commento generoso ed ero felice. ”

Corso di Aromaterapia ayurvedica, Attar, profum indiani
Ecco degli Attar, i profumi indiani a base di oli essenziali

Questa parole mi hanno riportato alla memoria quando mia nonna mi faceva sentire i campioncini di profumo, che per me erano una sorta di oggetto magico, perchè in un oggetto così piccolo si nascondevano profumi così intensi e diversi uno dall’altro. I campioncini sembravano delle bacchette magiche, ognuna con un suo odore caratteristico…e ovviamente questa magia si svolgeva nel bagno, che era sempre curato, apposto, e femminile.

La cultura del bagno, intesa come cura della camera da bagno e dell’atto del bagno stesso, è di antichissima tradizione. Non mi dilungo, ma basta pensare alla cura per il corpo dei romani (con le terme) e alla tradizione mediorientale legata all’Hammam. Sono solo due esempi; spesso nelle civiltà antiche soprattutto i nobili avevano rituali di pulizia personale spesso complessi e variegati.

Cosa possiamo fare a casa noi, oggi? Moltissimo direi…e ovviamente useremo gli oli essenziali.

I profumi dell’antichità erano tutti a base di sostanze profumate provenienti dalle piante. Esisteva già all’epoca la distillazione, come testimonia per esempio la produzione di Attar in India, o gli scavi a Cipro che hanno portato alla luce una intera officina di produzione aromatica, attualmente considerata del 2000 a.C.

Gli oli essenziali sono da sempre le sostanze di base per la creazione dei profumi; ne parla per esempio anche l’Ayurveda, che usa gli Attar per il trattamento dei punti Marma. Vediamo come ottenere un bagno profumato di “buono”:

per versare gli oli essenziali nell’acqua del bagno, è meglio utilizzare un vettore che nel nostro caso sarà il sale grosso. Versa qualche goccia di olio essenziale in una manciata di sale grosso, e getta il sale nell’acqua calda.

Quante gocce? Dipende tantissimo dal tipo di olio essenziale utilizzato; ricordati che gli oli essenziali sono concentrati quindi per un bagno possono bastare dalle tre alle cinque gocce in totale.

Aromaterapia e bagno con oli essenziali
Un bagno...per scherzare un pò

Cosa puoi usare? Beh, ovviamente la lavanda, l’olio essenziale più versatile che esista, della quale ho parlato recentemente in una intervista, nella quale Susanne Zanoni mi ha raccontato la sua esperienza di coltivatrice e di come l’olio essenziale di lavanda sia adatto ai bambini indaco.

La lavanda più sottile che esista è la cosiddetta Lavanda Vera, in genere Lavanda angustifolia, che ha un profumo particolarmente eterico e sottile; ma anche le altre lavande sono buone, con odori che variano molto anche da come vengono coltivate e curate.

Un’altro olio essenziale che userei senz’altro è il Neroli, i fiori di arancio amaro. Per chi abita in zone dove gli agrumi vengono coltivati, consiglio vivamente di raccogliere i fiori di arancio, farne un infuso e versarlo nella vasca da bagno…la fragranza floreale agrumata secondo me è una delle più gradevoli in assoluto.

Per chi ama le suggestioni orientali, e vuole immaginare cosa possano essere gli Attar indiani, una delle miscele più usate nell’antichità era olio essenziale di Sandalo più olio essenziale di Rosa (Damascena, ma va bene anche Centifolia).

In realtà gli Attar  non sono solo indiani, ma corrispondono a un metodo di estrazione usato in un’intera area, dalla Persia all’India.

Sull’olio essenziale di Sandalo avevo tenuto una lezione online, della quale puoi vedere qui un estratto.

Una miscela tutta mediterranea potrebbe essere invece:

– olio essenziale di Limone 1 goccia

– olio essenziale di Mirto 2 gocce

– olio essenziale di Neroli 1 goccia

Per un bagno di totale benessere, grazie alla sensazione gradevole regalata dalle sostanze agrumate (attenzione il limone è un pò aggressivo per la pelle, resta nei dosaggi indicati e se ti si arrossa un pò la pelle non usarlo) unite al mirto, usato sin dall’antichità, che dona un profumo soave che si abbina bene alle altre essenze. Attenzione a quale olio essenziale di mirto acquisti, perchè quello con l’odore più delicato è il ……

Fammi sapere poi come va 🙂 o se usi già gli oli essenziali per farne dei bagni profumati!

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Aromaterapia ayurvedica: che cosa significa parlare di Aromaterapia in Ayurveda?

Parliamo oggi dell’ integrazione dell’uso degli oli essenziali nella filosofia ayurvedica e nelle terapie ayurvediche e come tutto questo si relazioni alla moderna Aromaterapia. E’ un processo di integrazione. Abbiamo due tradizioni distinte: l’Ayurveda tradizionale e l’Aromaterapia occidentale. Questo campo di interazione non è chiaramente definito attualmente.

Il termine aromaterapia ayurvedica è un pò un paradosso, perchè in realtà i medici ayurvedici in India non tengono in considerazione veramente l’aromaterapia come parte della tradizione. Usano i taila, la pianta intera processata attraverso l’olio e altri medium; raramente utilizzano gli oli essenziali distillati in corrente di vapore.

Per parlare quindi di oli essenziali e Ayurveda dobbiamo chiederci: “Quali sono le piante aromatiche usate in Ayurveda?”. In questo senso possiamo parlare di aromaterapia ayurvedica, non nel senso dell’uso degli oli essenziali, ma quale uso ci sia delle piante aromatiche, se vogliamo tenerci fedeli alla tradizione.

Se guardiamo la situazione da un altro punto di vista, possiamo chiederci come usare gli oli essenziali secondo i principi ayurvedici. Significa capire bene cosa sono gli oli essenziali e come possono essere relazionati al Vata dosha, al Pitta dosha, al Kapha dosha, ai Guna, e ai Dhatu. Questo approccio è maggiormente diffuso in occidente e parte dall’idea che gli oli essenziali si possano applicare secondo una logica ayurvedica.

Ayurveda e Aromaterapia
La fragranza dei fiori indiani…

Spesso questi due punti di vista hanno generato molta confusione. In sintesi:

1- per l’Ayurveda classica, gli oli essenziali non vengono usati comunemente, e si usano preferibilmente oli medicati, cioè oli che racchiudono le proprietà delle piante che vi sono state immerse, e processate in diversi modi.

In India quindi si fa Aromaterapia nel senso più stretto, si usano cioè i principi aromatici delle piante autoctone.

2- In Occidente per Aromaterapia si intende comunemente l’uso degli oli essenziali. In realtà il significato stretto di Aromaterapia è proprio quello dell’uso dei principi aromatici.

Per l’Aromaterapia occidentale che si avvicina al pensiero ayurvedico, è senz’altro possibile una “Aromaterapia ayurvedica”, nel senso di utilizzare gli oli essenziali secondo il pensiero indiano dei dosha, dei dhatu ecc.

Entrambi i punti di vista sono interessati, e danno una panoramica completa di che cosa possiamo intendere con aromaterapia ayurvedica.

Nei prossimi articoli parleremo di quali piante aromatiche si usino in Ayurveda…e molto altro.

Se sei interessato all’Aromaterapia puoi leggere questi articoli su Tea Tree e aromaterapia

Leggi i tre approcci fondamentali all’Aromaterapia

Se pensi di andare in India qui puoi leggere dei consigli sull’Aromaterapia da viaggio