In questi giorni sono stata a Esxence, a Milano, incontrando amici e persone che si occupano di profumeria. Tanti brand, tanti punti di vista. Sono successe tante cose, ma ho deciso di raccontarne una in particolare.
Mentre camminavo nei corridoi, un ragazzo mi ha fermato per farmi sentire una fragranza. l’ho annusata, mi è piaciuta. Mi ha invitato a sedermi per sentirne altre. Mi ha mostrato il loro packaging, mi ha spiegato le varie linee disponibili. I materiali di cui sono fatti i flaconi, legno pregiato, vetro scuro.
Ad un certo punto, dopo avermi fatto sentire alcuni profumi, arriva ad uno che si chiama Aden. Mentre lo annuso, cede all’emozione e mi dice che Aden è il luogo da cui provengono, la sua terra. Si emoziona visibilmente; e mentre annuso la cartina, intravedo un cielo, uno spazio aperto. Glielo dico, e lui mi conferma, sì, Aden è proprio così! Così io vedo “la fotografia” di Aden leggendola olfattivamente dalla mouillette, e lui può lasciarsi un attimo andare e vivere la nostalgia di casa.
Non sono mai stata di persona ad Aden, ma sabato credo di averla visitata davvero, grazie a un profumo e a una persona che non ha avuto paura ad emozionarsi per la terra, i mari e i cieli da cui proviene.