Incontriamo oggi Mary Bonel e Maria Poletti, tra i soci fondatori dell’Associazione V.A.O. – Valle d’Aosta Officinale – dei
produttori di Piante Officinali ed Aromatiche della Valle d’Aosta, fondata nel maggio 2007, anno della scomparsa di Aldo Poletti.
*Chi era Aldo Poletti e come giunse allo studio dell’aromaterapia?
Aldo Poletti era nato a Boca (NO) il 24 gennaio 1929 e amava definirsi naturalista, considerata la sua conoscenza approfondita delle virtù benefiche delle piante.
La passione e la curiosità per le piante l’aveva fin da bambino essendo figlio di contadini e avendo sviluppato una vera e propria “cultura” della medicina popolare che era ovviamente in uso presso la gente di campagna che ricorreva raramente al “dottore” per le cure dei disturbi più comuni. La sua curiosità era così stimolata sia per gli animali sia per e le amate “piante” che facevano parte della sua vita quotidiana.
Lo studio approfondito e rigoroso della botanica è cominciato con il suo arrivo in Valle d’Aosta, che doveva essere temporaneo per il servizio militare; invece la permanenza è durata una vita e la Valle è
diventato il suo luogo di “adozione” dal 1952 con il conseguente amore per la natura del territorio.
*Poletti aveva fatto degli studi classici, come unì questa visione umanistica all’uso delle essenze?
Proveniva da studi classici e nel campo botanico naturalista si definiva, e lo era infatti, autodidatta ma, come affermava “l’amore per le piante era scritto nel mio codice genetico” per i motivi di cui sopra.
Il suo approccio alla natura era insomma di rispetto e ammirazione convinto che “conoscere significa guardare e capire, non si può osservare una pianta senza sapere come è fatta fuori e dentro, i suoi principi attivi, perchè cresce in un luogo e non altrove”. I suoi studi naturalistici lo appassionavano per capire “quegli irripetibili esseri viventi che sono le piante”.
*Che cosa pensava dell’aromaterapia e dello studio delle piante?
E’ stato uno dei primi in Italia a “riscoprire” gli oli essenziali nella medicina e terapia domestica, all’incirca negli anni 80.
Quindi l’approccio agli oli essenziali è stato sollecitato dal suo interesse per le proprietà terapeutiche dei medesimi più che per il campo dell’aromaterapia. Va detto che sperimentava su se stesso le proprietà degli oli per poter nel caso consigliare le posologie corrette da assumere e che ha ottenuto dei risultati soddisfacenti prescrivendo l’assunzione dei preparati sempre con rigorosità e ovviamente a seguito di diagnosi e analisi prescritte dai medici competenti.
*Qual è il messaggio a vs avviso che Poletti ci ha lasciato che possiamo ancora oggi mettere in pratica?
Il messaggio che ha lasciato è sicuramente quello di “studiare, approfondire, evitare la semplicioneria, essere rigorosi e, sebbene la scienza sia alla base delle conoscenze attuali, occorrerebbe ascoltare, finchè possibile, la “saggezza popolare”.
Infine vivere, per quanto possibile, secondo natura cominciando con un’alimentazione sana, rieducando le nuove generazioni al rispetto della natura, con i suoi tempi e i suoi ritmi che è poi il rispetto per se stessi”.
Ma, affermava anche che “al di là delle mode salutiste odierne…ci vorrà molto tempo per un ritorno consapevole ai principi e ai ritmi di madre Natura e alla gratitudine per i suoi doni”.