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Mangiare profumato: Fragole e Fiori!

Le fragole, frutto eccellente, vivace, passionale, maturano quando la primavera incalza e il sole splende luminoso. Frutto depurativo a tal punto che a qualcuno, particolarmente sensibile, scatenano una reazione urticante, che è appunto una estrema manifestazione di un processo di depurazione: tossine che se ne vanno dal corpo, pulizia primaverile e vitaminica.
Tutti coloro che le possono mangiare tranquillamente, e per fortuna sono molti, avranno spero una lieta sorpresa con questa veloce ricetta profumata: fragole e fiori appunto!

Fragole e fiori
I fiori che sbocciano contemporaneamente alle fragole e che si combinano particolarmente bene con loro, sia per una questione cromatica che di olfatto e gusto sono il sambuco (sambucus nigra) e la rosa profumata (rosa odorosa): bianco e rosa, quindi, che ben si sposano con il rosso acceso del frutto in questione. Le rose sono bellissime e possono essere usate anche a solo scopo decorativo: se ne avete una profumata, meglio, se ne avete comunque una o più piante (non trattate), o ne trovate una di quelle selvatiche, potete usare i petali, alcuni a meravigliosa forma di cuore, per ingentilire macedonie ed insalate.
E’ molto semplice il procedimento:
un paio di cestini di fragole nostrane (ossia che crescono il più possibile vicino a voi, ovunque siate: così vi è garantita la freschezza del prodotto ed anche il fatto, importantissimo, che siano state appena raccolte, maturate sulla pianta, con il sostegno di linfa e sole)
succo di sambuco, o sciroppo (lo potete anche acquistare nei negozi di alimentazione naturale, ma anche in supermercati ben forniti e da qualche produttore agricoltore)
un limone non trattato
uno o due fiori di sambuco
uno o due fiori di rosa profumata

Fragole e fiori, aromaterapia e profumi
Come con una semplice macedonia, pulite le fragole e tagliate a piccoli pezzettini, mettetele in una terrina. Conditele con lo sciroppo di sambuco in dose a voi gradita (quindi, assaggiate!), un limone o mezzo spremuto e la sua buccia grattugiata. Con la dolcezza dello sciroppo di sambuco e con le fragole ben mature, non avrete bisogno di altro zucchero, ma questo sta al vostro gusto!
Aggiungete i fiori dopo averli scossi leggermente e controllati per eventuali insettini: al sambuco togliete a mano i fiori dal raspo verde, che scarterete, la rosa spetalatela e spezzettatela con le mani, aggiungete alla macedonia e mescolate delicatamente. Lasciate mantecare per almeno un paio d’ore, se le consumate poco dopo, anche fuori dal frigo.
Sia così, che intiepidite e assieme a del gelato alla crema, sono deliziose!
Buon appetito…e prima di mangiare, chiudete gli occhi ed annusate!

L’articolo è stato redatto da Gaia Viola, che collabora col mio blog. Per contattare Gaia: www.laviolanelpiatto.it

Il Paradiso de’ Fiori di Francesco Pona, medico e speziale di Verona

“E non solo merita nome di nobile lo studio delle fiorifere piante ma d’utilissimo ancora, perchè, […] qual è sì alla natura umana nemico morbo cui non si estragga contrario dalla facoltà de’ fiori e delle piante l’antidoto?”

Così Francesco Pona, medico e speziale di Verona, che aveva studiato all’Università di Padova  e che apparteneva a una serie di Accademie a Roma, Bologna e Verona, ci racconta nel suo bellissimo libretto “Il Paradiso de’ Fiori” le bellezze e le qualità di alcune piante, e insegna a farne un giardino che si possa mantenere.

Alloro aromaterapia e profumeria botanica

Scopriamo infatti che “Antica egualmente e nobile fu l’origine de’ giardini, poi che ebbe col mondo stesso principio” e “Qualunque l’inventore ne fosse, nobile e degna fu senza dubbio l’intenzione d’unir piante per vaghezza singolari, per colori dilettose, per fragranza gradite, per virtù utili e per rarità pellegrine”.

Questo breve libretto contiene tanta passione e ammirazione per il mondo della Natura. Francesco Pona ci racconta che “Molti regi, i quali con somma accuratezza non solo investigarono le segrete virtù dell’erbe,  le vollero eziando coltivare di propria mano, e averle fra le delizie maggiori”.

“Nobilissima dunque e utilissima è la coltura e la cognizion delle piante”, e per fare questo il Pona scrive diversi suggerimenti su come debba essere fatto un giardino, e su quali piante si possa contare per renderlo piacevole e rigoglioso.

Le indicazioni sono veramente tante, e vale la pena leggere il libretto, pubblicato dalle edizioni Il Polifilo.

Il paradiso de' fiori Pona Verona

L‘Alloro è una pianta e un simbolo molto apprezzato: “Ma veniamo ormai a ragionar dell’alloro, la cui nobiltà e bellezza sono così palesi che poco eè d’uopo trattarne, poichè veramente per dignità null’altr’arbore a lui precede o rimane uguale, essendo egli il condottiero dei trionfi, il portiero delle stanze dei principi, il nunzio della pace e della vittoria, il diadema più riverito delle teste de’ re e degli imperatori..”. Anche il Mirto: “Per soavità di odore, per allegrezza di verdura, e per vaghezza di fiori è assai vicino il mirto ai predetti per nobiltà”.

Se ti piacciono i giardini, e sei disponibile ad una lettura un pò complessa (la lingua italiana del 1600) troverai in questo piccolo libro un piccolo tesoro di storia naturalistica.