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Intervista al dott. Luigi Giannelli sulla Medicina tradizionale mediterranea

Oggi ho il piacere di incontrare il dott. Luigi Giannelli, del quale ho seguito alcuni corsi, per parlare della Medicina tradizionale mediterranea.

– “Come è iniziata la sua passione per lo studio dell’antica medicina mediterranea?”

Fin da adolescente sono stato attratto dalle erbe e dalla “chimica strana” (per quei tempi!); al tempo dell’Università, come molti ragazzi, aderii ad un gruppo politico “filocinese”; sapevamo, in modo non chiaro, ma molto ben propagandato dai Cinesi stessi, attraverso le loro riviste in italiano che arrivavano in Italia, dell’esistenza di una grande medicina alternativa (quella cinese, con l’agopuntura e soprattutto l’uso delle erbe al posto dei farmaci!).
Successivamente “finita la festa”, ma conservata la passione, sempre all’Università, mentre preparavo la tesi, intorno al 1977, conobbi due sorelle di San Gimignano, che gestivano il locale Museo Archeologico, pur essendo studentesse di medicina.

– “Questo incontro fu fondamentale!”

Là scoprimmo antichi vasi (in ceramica dipinta, di una bellezza surreale), ancora chiusi e in un locale accanto una montagna di libri antichi (tra il 1500 ed il 1700), mai catalogati e classificati dal Comune – e qui risalta la nostra onestà: potevamo farne man bassa! – dove si riportavano le formule del contenuto di quei vasi. Gli stessi contenevano sia erbe sia preparati complessi fabbricati nella Spezieria dell’Ospedale di Santa Fina. Poi trovammo anche dei contenitori in vetro soffiato, in forme curiose ed anche questi assolutamente meravigliosi, che contenevano le preparazioni spagiriche!

– “Questa scoperta è stato l’inizio di un percorso durato una vita intera…”

Da questi eventi è nato tutto: la scoperta di una Medicina complessa e coerente come quelle Cinese ed Ayurvedica, erede delle Dottrine mediche risalenti, per tramite della Scuola di Kos/Ippocratica, della medicina egizia e mesopotamica. Da qui attraverso gli anni abbiamo trovato fisiologia, patologia e soprattutto la Fisiognomica, come raffinata arte diagnostica e l’uso delle erbe sulla base di principi (razionali) diversi da quelli moderni.

Erboristeria Hortus Mirabilis del dott. Giannelli
Materie prime erboristiche, Erboristeria Hortus Mirabilis del dott. Giannelli

– “Quali sono le figure fondamentali nella storia della Medicina mediterranea?”

– La maggior parte delle figure più antiche ci sono ignote; anche perchè si può dimostrare questa sequenza: oservazione dei fenomeni nel Paleolitico; prosecuzione nel Neolitico e attraverso resti importanti delle antiche Civiltà (la Fisiognomica, legata alla Medicina e non solo, si trova descritta in tavolette Babilonesi; la farmacologia in testi Egizi; possiedo una copia tradotta da amici del celebre Papiro di Ebers, citato da tutti, ma assolutamente sconosciuto in Italia).
I medici antichi con i quali ho lavorato sono Ippocrate, ma anche filosofi come Platone e Aristotele e i suoi seguaci (come Teofrasto) si occupavano di medicina e fisiognomica; poi sono giunti i Romani, con Dioscoride e Galeno e gli stessi naturalisti come Plinio il Vecchio (che era un comandante di una flotta della marina militare imperiale – morì soffocato dai vapori dell’eruzione del Vesuvio, mentre cercava di portare soccorso agli abitanti delle città campane, poi distrutte (come Pompei). Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente emergono alcuni grandi autori bizantini, come Paolo di Egina e Alessandro di Tralles; dopo il VII° secolo emergono i grandi medici Arabi (o di lingua e cultura arabo-islamica). I più importanti sono Mesuè, Razes e Avicenna.
Nel Medio Evo europeo emergono alcune figure o legate alle scuole mediche come quella Salernitana (Plateario; ma vi facevano parte anche donne come Trotula e Abella); indipendentemente da tutti emerge un’altra figura femminile, che fonde medicina e misticismo (ma rispettando la Dottrina Umorale Ippocratico/Galenica) la Santa, oggi dichiarata “Dottore della Chiesa” da Papa Ratzinger, Ildegarda di Bingen, uno degli spiriti più elevati del Medio Evo “nostrano”. Poi nel Rinascimento arrivano i grandi Maestri come Mattioli, Fernel, Ruell, Fuchs, Nostradamus, Rabelais (ebbene si, erano medici anche questi ultimi due!).

Aromaterapia e distillazione, Mattioli
Un'immagine dal testo del Mattioli "Del modo di distillare le acque da tutte le piante"

– “Quali erano i rimedi più usati nell’antichità?”

Non si può certo dire in breve quali erano i rimedi più usati; possiamo descrivere le categorie, semmai; la categoria più usata nell’antichità erano polveri, decotti, infusi; poi, fin dal mondo greco e fabbricati fino alla fine del XVIII° secolo furono gli Elettuari, ovvero polveri di piante e altre sostanze, ridotte in pasta dura, per mezzo di vari liquidi (acqua, miele, aceto, vino e chi più ne ha, ne metta! Per l’uso esterno si usavano unguenti, fatti con estratti oleosi, resine, cera d’Api e anche vari minerali.
Poi c’erano vari tipi di empiastri e “paste” da applicare esternamente. Insomma una ricchezza ineguagliabile oggi.

– “C’erano piante più usate di altre nella tradizione mediterranea?”

Delle piante usate oggi non c’era molto; certo il rizoma di Iris, il corpo fruttifero dell’Agarico bianco, il Camedrio, la Centaurea Minore, l’ Enula, il Cumino, la Nigella… potrei continuare… ma soprattutto tra le più amate ci sono piante che oggi nessuno nemmeno saprebbe cosa farci e funzionano! Oh, se funzionano!

– Grazie dott. Giannelli per la grande disponibilità…Per chi vuole approfondire quale dei suoi libri possiamo consigliare?

Sicuramente il libro “Medicina tradizionale mediterranea” edito da Tecniche Nuove, che racchiude molte informazioni e può essere un buon modo di avvicinarsi a questa antica Medicina.

L’erboristeria del dott. Giannelli si trova in Piazza delle Sorgenti 35/A, a Bagno Vignoni – San Quirico d’Orcia, (Siena), tel. 0577 888944

 

L’oleolito di Iperico e le sue proprietà – uso in Aromaterapia e Massaggio

E’ arrivato il momento di parlare dell’Iperico. Certe piante sono così ricche di infinite proprietà e usi, che scriverne un articolo francamente non è semplice. L’Iperico nella mia vita mi ha salvato parecchie volte, la prima delle quali fu quando quindici anni fa spostai un mobile da sola, e il risultato fu quattro giorni a letto senza potersi muovere o quasi, e la mia schiena iniziò a sbloccarsi solo quando usai l’Iperico e gli oli essenziali. Da quel giorno mi misi a studiare Aromaterapia sul serio.

Fiori di Iperico, usi in aromaterapia e massaggio
Ecco l’Iperico…

L’Iperico ha vissuto una fase di “lancio” in questi ultimi anni per le sue proprietà antidepressive. Vorrei trattare invece le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive, che mi hanno aiutato tante volte in questi anni, e che ho visto funzionare per tante persone.

L’oleolito di Iperico è prodotto dalla macerazione in olio dei fiori dell’Hypericum Perforatum. Se non sai cos’è un oleolito, puoi leggere qui come si può preparare un oleolito semplice.

Uno degli usi più veloci e comuni è per le contratture muscolari; i dolori cervicali, i dolori lombari e in generale le contratture muscolari e le infiammazioni ai tendini.

Si tratta di spalmarsi la parte con l’oleolito (occhio che è rosso, potrebbe macchiare) e vedere come va…e spesso va meglio abbastanza rapidamente.

Questo prodotto può essere di aiuto anche nell’infiammazione del nervo sciatico, perchè l’Iperico ha particolare amicizia anche con i nervi, e tende a disinfiammarli. Quando si applica sulla pelle si percepisce un certo calore, che diventa un senso di allungamento, alleggerimento, insomma beneficio generale e specifico sulla parte dolorante.

E’ chiaro che è un rimedio casalingo, e se non sai perchè stai male, o hai dei dolori, vai dal medico. Però le situazioni transitorie, i piccoli disturbi, si risolvono spesso solo con questo oleolito.

L’Iperico è chiamato anche Erba di San Giovanni, e la tradizione consiglia di coglierlo il 24 giugno (la notte di San Giovanni). Sicuramente questa pianta messa in macerazione nell’olio e poi filtrata dona un prodotto che ha aiutato già migliaia di persone a stare meglio. Sarebbe secondo me un rimedio da tenere sempre in casa, come l’olio essenziale di lavanda e l’olio essenziale di tea tree.

Vediamo in sintesi i suoi campi di applicazione:

– nevralgie

– dolori muscolari, contratture

– è astringente

– è indicato come antinfiammatorio in caso di scottature e bruciature

– calma anche i dolori articolari

 problemi di pelle, considerando la sua efficacia antinfiammatoria, antisettica, e astringente.

Attenzione è fotosensibilizzante: quindi se te lo spalmi non esporti al sole diretto.

E’ veramente una pianta che trovo meravigliosa, perchè ha molte applicazioni, è di facile uso, e alla portata di tutti. Una ricetta semplice ma efficacissima è la seguente:

Fiori di Lavanda, olio essenziale di lavanda
Un valido aiutante, la Lavanda  Photo Credit: harold.lloyd

Ricetta per un olio antinfiammatorio per tutti gli usi:

30 ml di oleolito di Iperico

70 ml di olio di mandorle dolci

20 gocce di olio essenziale di Lavanda angustifolia (possibilmente, altrimenti ok anche con le Lavande ibride).

Questo olio lo puoi usare come antinfiammatorio per: scottature, arrossamenti, dolori cervicali, dolori lombari, nevralgie, dolori articolari, reumatismi, come cicatrizzante…sì davvero! Chiaramente a seconda dei casi si possono usare altre miscele di oli essenziali, ma questa formula base può aiutarti molto, ed essere un rimedio di emergenza da tenere in casa.

Può essere anche un olio da massaggio, se lo sperimenti vedrai che non ti deluderà. Da un punto di vista ayurvedico potremmo catalogare questa miscela come olio antiPitta. Se vuoi un olio da massaggio meno intenso puoi mettere meno gocce di Lavanda.

La Lavanda ha proprietà equilibranti e rilassanti, quindi se utilizzata sull’intero corpo necessita di dosaggi inferiori che se la usi per un uso topico.

Nella mia esperienza Iperico e Lavanda lavorano bene insieme, e possono costituire veramente un “Rescue remedy” per tutti gli usi. Ovviamente questi oli non vanno mangiati (niente esperimenti grazie)!

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