“Una tribù india della foresta amazzonica ha realizzato nel suo linguaggio sedici modi diversi di descrivere il verde. Solo nel profondo di questa foresta si può coglierne così tante sfumature e significati. Distrutti gli uomini capaci di scorgere sedici modi di intendere il verde, distrutta ogni possibilità di incontro con loro, resteremo per sempre esseri umani per cui il verde e solo il verde. L’umanità avrà guadagnato in velocita di movimento, ma chi può dire che il movimento sia più prezioso del colore?” [Marcia Theophilo]
La poesia e la ricerca di Marcia Theophilo ci introducono nel mondo straordinario dell’Amazzonia e in un modo di sentire e di vedere che è autenticamente olistico e integrato. Lo sguardo di chi vive la foresta e la conosce “da dentro” è uno sguardo ricco e aperto alla percezione multisensoriale: colori, profumi, luci, suoni, interazioni. La poesia di Marcia ci fa sentire con tutto noi stessi quanto un ambiente naturale possa essere colmo di bellezza e di significato – un insieme, un Mondo, che protegge, nutre e alleva i propri figli in un’ottica di vita e di relazione.
Vita e Relazione: su questi è basata la vita nella foresta amazzonica e in ogni altra foresta, in ogni altro contesto naturale. Questo è quello che con la “civilizzazione”, con la versione più brutale di essa, viene spazzato via laddove l’armonia, l’accordo tra Natura e Uomo viene a mancare e resta soltanto il consumo, l’abuso, il dolore.
La poesia di Marcia ci restituisce tutta la vitalità vibrante della foresta e dei suoi abitanti; di quel Sentimento della Vita che possiamo riconoscere in ognuno di noi e che nel lussureggiante contesto dell’Amazzonia trova una delle sue più ampie espressioni.