L’Università Cà Foscari di Venezia ci regala un libro che è una vera chicca, nella quale troviamo i contributi di diversi autori sulla storia del Profumo e delle tradizioni letterarie collegate ad esso.
Il testo esplora varie epoche e varie suggestioni, offrendo un panorama ampio della cultura degli odori nel mondo.
Leggendo in particolare il testo che narra la cultura olfattiva del Giappone, ho colto un concetto di rara bellezza, che distingue “fragranza” e “profumo”: il primo come caratteristica personale, elemento spirituale innato, che costituisce la persona stessa, e il secondo, odore che può essere creato, vestito, riprodotto – qualcosa che si può “costruire”.
Troviamo qui la differenza tra “essere” e “fare”: comporre profumi, o essere una fragranza? Ed è possibile essere una fragranza e comporre profumi che la esprimano? Sì, è possibile: ma la creazione deve porre le sue basi nell’anima.
“L’aroma dell’incenso contenuto nelle numerose casse di fattura cinese si accompagnava all’indicibile fragranza della sua persona, e fra i fiori del suo giardino il profumo dei susini sfiorati per un attimo dalle sue maniche e bagnati di gocce di pioggia di primavera era tale che molti avrebbero voluto farlo proprio.”
Buona lettura!