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Profumi di Primavera, energia e centratura

[English version of the article, Scents and Spring]

La primavera è arrivata, un invito a lasciarsi alle spalle il torpore invernale e ad accogliere la nuova stagione con i sensi aperti. La natura si risveglia, i colori si fanno più vivaci, l’aria si riempie di profumi che ci inebriano e ci donano nuova energia.

Anche il nostro corpo e la nostra anima sentono il richiamo della primavera. Abbiamo bisogno di abbandonare la pesantezza dell’inverno, di liberarci dalle tensioni e di riaccendere la nostra vitalità. E le essenze possono essere preziose alleate in questo percorso di rinascita.

Possiamo considerare l’olio essenziale di Rosmarino un raggio di sole in bottiglia: il Rosmarino, con il suo profumo intenso e aromatico, è come un raggio di sole che ispira. Stimola la concentrazione, migliora la memoria e ci dona una sferzata di energia positiva. Perfetto per affrontare le giornate impegnative e per dare il via a nuovi progetti.

La Lavanda, un momento di tranquillità: con la sua fragranza dolce e floreale, è un vero toccasana per le tensioni emotive. Ci avvolge in un abbraccio di pace, calma le ansie e favorisce il rilassamento. Ideale per ritrovare il sonno e per creare un’atmosfera serena e accogliente, soprattutto se a primavera ci sentiamo un pochino sottosopra.

I Fiori, un canto alla bellezza: Rosa, gelsomino, ylang-ylang… i fiori sono la poesia della primavera, un canto alla bellezza e alla sensualità. Risvegliano il nostro amore per la vita, ci fanno sentire più vicini alla natura e ci invitano a celebrare la nostra femminilità. In particolare a breve avremo il mese della Rosa, nel quale potremo immergerci sia tra le piante di Rosa, sia tra i suoi meravigliosi prodotti (olio essenziale, acqua di rose…).

Ma la primavera non è solo una stagione di rinascita. È anche un periodo di transizione, un momento di cambiamento che può portare con sé un po’ di movimenti interiori. Ecco allora che annusare le essenze può essere un momento di centratura e di mindfulness, per apprezzare a pieno questa stagione così “dirompente”!

E tu, quali essenze hai scelto per celebrare questa primavera?

Serpenti, simboli di Trasformazione e Potere Curativo tra Mito e Natura

Il serpente, figura enigmatica e potente, da sempre affascina l’umanità, assumendo molteplici significati nelle diverse culture. In occasione dell’Anno del Serpente di Legno nel calendario cinese, esploriamo questo simbolo millenario, concentrandoci sul suo legame con la trasformazione e il potere curativo, tra mito e osservazione della natura.

Il serpente, sesto segno dello zodiaco cinese, incarna fascino, mistero e, soprattutto, la capacità di trasformazione, evidente nella muta della pelle, simbolo di rinnovamento e rinascita. Questa immagine di cambiamento è presente in molte tradizioni: dal serpente Uroboro, che si morde la coda in un ciclo eterno, alle divinità serpentine associate alla rigenerazione e alla guarigione. Per esempio nella mitologia greca, Asclepio, dio della medicina, porta un bastone intorno al quale si avvolge un serpente, simbolo ancora oggi della professione medica – questa figura tornerà poi nell’antica Roma con il culto di Esculapio. La leggenda narra che un serpente sacro, proveniente dal tempio di Esculapio a Epidauro, si imbarcò su una nave romana e, una volta giunto a Roma, scese a terra sull’Isola Tiberina, indicando il luogo dove sarebbe stato costruito il tempio dedicato al dio.

Parlando di serpenti, non si può non parlare di antidoti: l’osservazione della natura ha portato, in diverse culture, a identificare piante con proprietà curative specifiche per i morsi di serpente. Questo legame tra serpente e antidoto è un esempio concreto di come l’uomo abbia cercato nella natura stessa la soluzione ai problemi che essa poneva.

Un esempio emblematico di questo legame è la Rauwolfia serpentina, una pianta utilizzata da millenni nella medicina tradizionale indiana, l’Ayurveda. Il suo nome deriva sia dalla forma contorta delle sue radici, che ricordano un serpente, sia dal suo tradizionale impiego come antidoto contro i morsi di serpente e le punture di scorpione. Questa pianta contiene alcaloidi come la reserpina e l’ajmalina, con proprietà ipotensive e antiaritmiche, dimostrando come l’osservazione della natura e l’uso tradizionale delle piante abbiano portato a importanti scoperte anche nella medicina moderna.

Palo Santo, Bursera graveolens. © Aurelio Molina Hernández

Questo tema dell’antidoto e della cura si ricollega al concetto di trasformazione – la capacità di trasformare il “negativo” in “positivo” è un tema centrale nella simbologia del serpente.

In aromaterapia possiamo pensare all’uso di legni aromatici come il Palo Santo che può essere associato al tema del serpente, in particolare per il suo singolare processo di formazione. Questo legno sacro, originario del Sud America, non viene raccolto da alberi vivi, ma da alberi caduti naturalmente e lasciati a riposare per un periodo di tempo che può variare da alcuni anni a decenni. È proprio durante questo periodo di “morte apparente” che avviene una vera e propria trasformazione: gli oli essenziali presenti nel legno sviluppano il caratteristico aroma che lo contraddistingue. Questa trasformazione post-mortem, in cui il legno morto acquisisce un profumo intenso e proprietà purificatrici, può essere vista come un’analogia con la muta del serpente, un rinnovamento che avviene attraverso un apparente “passaggio a uno stato diverso” – questo legno e la sua essenza ci parlano di trasformazione, guarigione e profonda connessione con la natura.