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Gli unguenti e creme profumate dell’antichità: a scuola da Ovidio (43 a.C. – 17 d.C.)

“Prima sit in vobis morum tutela, puellae:
ingenio facies conciliante placet.”
“Per prima cosa, o donne, curate il vostro carattere: se
l’indole è gradevole piace anche l’aspetto.”
 

Così Ovidio parla agli inizi del suo testo più conosciuto per la cura della bellezza, il Medicamina Faciei Femineae, che ci permette di sbirciare un pò nei rimedi di bellezza dell’antichità. Scopriamo così l’uso di alcuni composti che oggi sembrano un pò strani, ma che modificati un pò, possono ancora essere interessanti. Ovidio parla in particolare di alcuni composti da spalmare sulla pelle del viso.

Unguenti e creme profumate dell'antichità, Ovidio Ewan Bellamy foto

Vediamone uno (le seguenti ricette sono degli adattamenti):

* prendi dell’orzo e delle fave (meglio ridotti in polvere), mischia il tutto con le uova, finchè viene una mistura amalgamata; fai seccare questa mistura e poi polverizzala (Ovidio dice “fallo macinare con la mola da un’asina lenta”).

Una volta ottenuta la polvere, setacciala, e uniscila al miele per ottenere un composto da usare come maschera per il viso.

Un’altra ricettina che Ovidio consiglia è questa:

* fai una mistura di finocchi, mirra e petali secchi di rosa; aggiungi incenso. Unisci il tutto a dell’acqua nella quale è stato lasciato macerare dell’orzo.

E’ interessante notare l’uso delle resine, in forma di polvere, e la rosa, da sempre amica della bellezza femminile. Oggi noi potremmo tradurre questa formula utilizzando al posto delle resine l’olio essenziale delle resine stesse, quindi olio essenziale di incenso e olio essenziale di mirra.

E’ da notare anche l’uso dell’orzo e dei legumi: l’orzo, con le sue proprietà antinfiammatorie, è utilizzato non solo nella nostra tradizione ma per esempio anche in quella ayurvedica come antipitta (e anche antikapha); e i legumi, tra i quali forse i ceci sono più conosciuti come rimedio cosmetico, per la cura della pelle come emollienti.

Questi composti così particolari erano di fatto per i romani quello che per noi oggi sono le creme; e vi era un largo uso anche di composti con oli vegetali, sia per la cura della pelle che per la profumeria. Anche i profumi dell’antichità non erano come quelli che abbiamo noi oggi; la loro base era l’olio vegetale, in genere olio di olive acerbe, o olio di sesamo, o di mandorle dolci.

Papaver rhoeas usi nei cosmetici antichi

Nella parte finale del testo troviamo questa indicazione:

“Vidi quae gelida madefacta papavera lympha
contereret, teneris illineretque genis”
 “Ho visto una donna che pestava, e applicava sulle tenere guance,
papaveri fatti macerare nell’acqua fredda”

che ci riporta agli usi tradizionali del Papaver rhoeas; questo bel fiore è rinfrescante e mucillaginoso, e probabilmente la donna che vide Ovidio stava usando una sua macerazione a freddo come emolliente e antinfiammatorio per il viso. Da provare 🙂 !

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Le maghe delle spezie: dialoghi sull’uso delle spezie in Aromaterapia e Cucina

In questi caldi giorni d’estate, incontro un’amica ed esperta di cucina e spezie, Patrizia Orlando. Ci sediamo con un buon tè che ci accompagna, e parliamo di spezie, che da sempre ispirano l’uomo a tante suggestioni.

spezie al mercato, oli essenziali e aromaterapia con le spezie

foto di Gavin Bell 

– Patrizia, quali sono le tue spezie preferite?

Caspita, è molto difficile sceglierne alcune…diciamo principalmente tre: zenzero, cannella e cardamomo. In particolare lo zenzero per me è una spezia amata, lo studio e uso da anni. Ho scoperto lo zenzero attraverso alcune ricette tradizionali, e più tardi invece ho scoperto la possibilità di utilizzarlo all’interno di piatti che sono d’uso quotidiano.

Io amo molto anche il cardamomo, che spesso per il suo aroma forte non viene utilizzato. Molte persone hanno quasi paura delle spezie, per la loro forza e energia.

– Trovi che le persone sappiano in generale usare le spezie?

A dire la verità mi sembra che molte non sappiano usarle perchè le trovano troppo forti. In realtà la forza delle spezie non è nella loro capacità di spiccare su tutto, quanto piuttosto di diventare uno “sfondo aromatico” per valorizzare i piatti.

* Mentre Patrizia fa queste riflessioni, penso ai profumi naturali con gli oli essenziali. Credo che il valore degli oli essenziali estratti dalle spezie sia esattamente questo anche in profumeria: non tanto per creare profumi che sappiano solo di cannella o chiodi di garofano, quanto piuttosto per utilizzare queste componenti così particolari per valorizzare altre componenti olfattive.

– Cosa ne pensi invece della cannella?

La cannella è una spezia fantastica, che si abbina bene ai dolci, anche come componente aromatica di creme da accompagnamento. Pochi sanno però chce si può utilizzare anche per piatti di carne e selvaggina…In realtà questa spezia ha avuto fortuna anche perchè ha delle forti proprietà antibatteriche!

* E qui mi vengono in mente quanto le spezie abbiano salvato l’essere umano nella storia…cannella, chiodi di garofano…la curcuma e tante altre, che hanno proprietà terapeutiche utilissime; oggi spesso non ci rendiamo neppure conto di quanto valore abbiano le loro proprietà, e le utilizziamo “solo” per il loro buon odore e gusto…!


spezie in aromaterapia e cucina, oli essenziali di spezie Nick Leonard 

– Vogliamo dare qualche consiglio a chi si avvicina oggi all’uso delle spezie in cucina?

Certamente. Ricordiamoci che non sono difficili da usare, ma che per conoscerle bisogna iniziare utilizzandole a piccole dosi. Le ricette che si trovano in giro hanno sempre dei quantitativi di spezie che non corrispondono poi magari al nostro gusto. Meglio partire con piccole dosi e provare poi man mano ad aumentarle!

Ricordiamoci anche che la definizione generica di “cannella” o “vaniglia” non indica esattamente di che tipo di spezia si tratta: sappiamo che le spezie possono avere diversa provenienza e questo cambia tantissimo della loro resa gustativa e olfattiva.

– Quale pensi sia il segreto per poterle usare con facilità?

Credo bisogna “farle proprie”. Il punto è percepirle, farle proprie; altrimenti non riusciremo mai a usarle esattamente. Non si tratta di seguire delle ricette precostituite, ma di farne esperienza diretta, come ho visto fare ai tuoi allievi durante i corsi di aromaterapia. Noi possiamo avere quante ricette pronte vogliamo, in cucina, in aromaterapia, in profumeria…ma finchè non faremo nostre le essenze che trattiamo, non potremo mai creare. Penso che la cosa fondamentale sia costruire questa relazione tra la persona e la sostanza che intendiamo utilizzare; in questo modo poi potremo anche seguire ricette già pronte, ma avremo un nostro bagaglio di esperienza che ci permetterà di eseguirla correttamente, diciamo “a modo nostro”.

– E’ esattamente quello che mi ha dimostrato l’esperienza in questi anni. Noi possiamo avere mille ricette, e restare sempre persone che non sanno come trattare le sostanze che utilizzano. Per fare veramente aromaterapia, per creare anche un profumo, dobbiamo famigliarizzare con gli oli essenziali, studiarli certamente, ma renderli anche nostri amici. Altrimenti non ci sarà alcun legame tra noi e le essenze, e non riusciremo mai ad abbinarle, anche se ci dicono come fare, anche se ci danno mille combinazioni già pronte!

Sì, anche nella mia esperienza ho visto che dobbiamo soffermarci sulla nostra percezione: a quel punto sapremo correggere anche dosaggi sbagliati, e riusciremo a fare abbinamenti insoliti. Non bisogna avere paura di provare, il percorso di esperienza passa necessariamente “dall’errore”.

– Sì abbiamo spesso paura di sbagliare, e invece “sbagliare” è un elemento fondamentale dell’apprendimento…

Certamente! Per esempio quando ho scoperto la curcuma, ho provato a utilizzarla in tanti modi…la uso anche per dare colore alla pasta, per esempio, mettendola nell’acqua di bollitura…mi sono permessa di provare ad usarla in vari modi, e ora la amo molto e la uso senza difficoltà. Per chi inizia consiglio di inserire le spezie nei piatti che già si preparano normalmente, così da poter gustare le differenze che si creano con l’aggiunta di questi aromi particolari.

– Sì, anche in aromaterapia facciamo spesso così: per capire un olio essenziale non posso sentirne dieci insieme…devo sentirne uno alla volta…!

Sì, per capire una sostanza bisogna dedicarsi ad essa, non pretendere subito di miscelarla a mille cose…!!! A volte anche una sola spezia, ben scelta, può esaltare un piatto e renderlo particolare.

– Quali sono i tuoi progetti relativi alle spezie?

Da settembre ricominciano i corsi di cucina a Trieste, nei quali usiamo tante spezie, che faccio arrivare appositamente e che vendo anche in negozio. Poi ti aspettiamo a ottobre per i corsi di aromaterapia e preparazione di unguenti e profumi naturali! Così potremo vivere le spezie anche da quel punto di vista!

Puoi trovare Patrizia a Trieste, presso il suo negozio TeaTime Trieste, via del Monte 1. Per tutti i corsi di aromaterapia, autoproduzione di unguenti e profumeria naturale invece puoi visitare il mio sito www.massaggiodiluce.org

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