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aromi per sentirsi leggeri

Quali oli essenziali possono aiutarci ad alleggerire il nostro umore, a farci sentire più leggeri? Se a volte percepiamo una energia ferma, stagnante, e desideriamo “sentire qualcosa di buono”, l’aromaterapia e la profumeria botanica ci possono aiutare.

Potremmo per esempio creare una sinergia da diffondere nell’ambiente:

Mandarino (Citrus reticulata) 5 gc

Bergamotto (Citrus bergamia) 3 gc

Menta (Menta piperita o Menta arvensis) 2 gc

Questa sinergia, se è di tuo gradimento, potrà donare all’ambiente che ti circonda una energia fresca, leggera, e che dona benessere. Il Bergamotto stabilizza un pò la sinergia che comunque è molto volatile, quindi sarà bene ogni tanto aggiungere nuovamente le gocce nel tuo diffusore. Gli agrumi donano buonumore, e in particolare il Mandarino coniuga dolcezza con freschezza e divertimento.

photo Elena Cobez

Ma quali altre essenze possiamo usare per sentire tonicità e buonumore?

Potremmo per esempio utilizzare l’olio essenziale di Rosmarino, che aiuta a riprendere energia e a mantenere una buona qualità di attenzione. In particolare, l’essenza di Rosmarinus officinalis chemotipo cineolo ci darà anche una sensazione di respiro che si apre.

Possiamo provare questa sinergia da diffusore:

Rosmarino (Rosmarinus officinalis) 5 gc

Menta (Menta piperita( 2 gc

Limone (Citrus limon) 4 gc

Questa sinergia è particolarmente adatta alle persone che hanno bisogno di dare attenzione a ciò che stanno facendo (sia per lavoro, che per studio, ecc.). E’ una sinergia più “decisa” rispetto alla precedente, e quindi sarà utile quando vogliamo essere particolarmente presenti a noi stessi. Possiamo sempre cambiare il numero di gocce indicate, secondo il nostro sentire.

Buoni esperimenti!

nel regno di narciso – il mito e il profumo

“Nel regno di Narciso” è il lavoro più recente del prof. Giuseppe Squillace, che da anni si occupa della storia della profumeria antica. Raccogliendo informazioni e dati interessanti negli anni, tra le quali l’esistenza di un profumo al Narciso del quale parla soltanto Plinio Il Vecchio. il prof. Squillace ha confezionato una proposta editoriale che è stata accolta dalla casa editrice Carocci.

Il libro è pieno di curiosità ed è interdisciplinare; è diviso in quattro parti con una appendice documentaria e fotografica. Una vera passeggiata in diverse discipline che traccia un itinerario nel mito che va dalle Metamorfosi di Ovidio al Dorian Gray di Oscar Wilde

Il tema simbolico di Narciso è la chiusura in sè che determina sia la disperazione di chi si innamora di lui (donna o uomo) sia il suo destino infelice: chiudendosi in sè, si spegne, vittima di una illusione che lo fa innamorare di se stesso.

Dopo la morte, nel mito Narciso diventa un fiore, che provoca stordimento. Il bulbo del Narciso è tossico mentre il fiore si mostra delicato e innocente, ed è uno dei primi fiori che esce dopo l’inverno.

I Greci conoscevano il Narciso come pianta – viene citato dagli Inni omerici, in particolare in quello a Demetra e scuola Ippocratica ne conosceva le proprietà. Il mito antico nasce successivamente, in epoca ellenistica e prosegue con Conone e Ovidio che lo narrano nella forma più completa.

La radice di Narciso significa “fare addormentare”, “togliere la lucidità”. Ricordiamo che Persefone viene rapita mentre raccoglie Narcisi.

Il concetto di Narcisismo in psicologia nasce nell’800, e poi viene ripreso da Freud e altri autori. Normalmente definiamo “narcisista” una persona che si prende particolarmente cura di se stesso e che fa della sua persona il principale fulcro di interesse – in realtà vi è un altro modo di intendere questo modo di porsi, che ha radice nel mito: narcisista è sì chi si prende cura della propria immagine, ma lo fa basandosi su una “perdita del sè”, una chiusura in sè che risulta essere una esagerazione e un atteggiamento controproducente, perchè “non vede altro che se stesso”.

Molti sono i profumi che hanno tratto ispirazione dal profumo di Narciso: Narcisse Noir di Caron per esempio ne è una versione storica. In profumeria viene utilizzata anche l’essenza di Narciso, propriamente una assoluta, estratta dai fiori, che è una materia rara e dai costi elevati.

Il fiore di Narciso ci invita a trovare quell’equilibrio tra cura di noi stessi e relazione con gli altri, ricordandoci che in una estrema chiusura in se stessi segue sempre l’inaridimento. Questo fiore sembra ricordarci che la vita è un continuo scambio e interscambio generativo, che ne costituisce il flusso vitale e del quale siamo tutti partecipi.