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alla ricerca dell’equilibrio – il profumo di elemi

[English version of the article – A balanced scent, Elemi]

L’Elemi (Canarium luzonicum), o Elemi di Manila, è un albero endemico nelle Filippine, e raggiunge un’altezza di trenta metri; ogni albero può produrre fino a cinque chilogrammi di resina. A noi arriva sia sotto forma di resina pura, sia come olio essenziale.

La resina aromatica ha un colore giallo chiaro, inizialmente con una consistenza simile al miele e successivamente quando indurisce, può risultare sia mediamente morbida che dura con inserti di corteccia e frammenti di legno.

Resina di Elemi, photo Elena Cobez

Sia la resina che l’essenza donano calma, equilibrio, con una nota speziata che in particolare nell’olio essenziale emerge con forza.

L’odore è fresco e ricorda il pepe e il limone. Si può percepire una sensazione di collegamento tra l’alto e il basso, la terra e il cielo, un equilibrio della parte luminosa con quella radicata e terrena – il profumo agrumato e speziato è intenso e invita alla presenza e alla calma.

Nella fumigazione della resina rimaniamo avvolti dal profumo quieto, intenso, fresco che può essere ideale accompagnamento per una meditazione, una lettura, o un momento di semplice relax e benessere.

All’olio essenziale, ricco in terpeni, sesquiterpeni e alcoli, vengono riconosciute proprietà cicatrizzanti, antisettiche, balsamiche e stimolanti/equilibranti. Possiamo provare a utilizzarlo nei massaggi, nei pediluvi e in diffusione nell’ambiente, quando abbiamo bisogno sia di sentirci “presenti” che di una sensazione di calma e serenità attiva.

Una ricetta benessere da diffusione con l’Elemi:

Elemi (Canarium luzonicum) 4 gc

Mandarino (Citrus reticulata) 4 gc

Limone (Citrus limon) 2 gc

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il profumo del mastice di chios

[English version of the article – Chios Mastiha, an ancient scent for renewal]

Il profumo del mastice di Chios ci sorprende per la sua pulizia e la sua brillantezza. Una resina che stupisce da secoli o forse millenni, vista la sua lunga tradizione d’uso che viene citata dal medico Galeno (II sec. D.C.), fino ai rimedi di Giovanni di Vigo (medico del papa Giulio II, nei primi anni del 1500)fino ai giorni nostri.

Il mastice in forma pura (la resina stessa come viene raccolta, o la sua polverizzazione) trova testimonianze d’uso trasversali; è per esempio una delle componenti dell’olio santo nella tradizione cristiana ortodossa.

Mastice di Chios, photo Elena Cobez

Viene raccolto sull’isola greca di Chios, che si trova vicino alla Turchia. Durante l’anno la preparazione degli arbusti di Pistacia lentiscus avviene in vista della raccolta della resina, che si effettua tra agosto e settembre.

I suoi utilizzi sono anche alimentari: sia come aromatizzante di liquori per esempio, sia in miscele per condire piatti quali il Saliq, riso cotto con carne mangiato in Arabia Saudita, che viene aromatizzato con cardamomo e mastice.

Non dimentichiamo il suo uso cosmetico: Dioscoride (I sec. A.C.) ne parla come materiale utilizzato in maschere per il viso, e per migliorare l’alito e pulire i denti. La sua applicazione cosmetica viene trattata da diversi autori; troviamo anche delle testimonianze sul suo uso come incenso in formulazioni profumate – per esempio in una ricetta contenuta nella Pharmacopoeia Ellenica, stilata nel XIX secolo, troviamo che degli incensi in forma di tavolette possono essere creati usando incenso, storace, labdano e mastice.

Fumigazione di resina di mastice, photo Elena Cobez

In fumigazione il suo profumo si presenta intenso, corposo, e avvolgente, con note verdi, fresche e balsamiche, talvolta legnose e con una nota di fondo amara che mette in risalto le sfumature di legno e di bosco. Aromatico e decisamente intrigante, il mastice ci invita ad un viaggio dentro noi stessi e alla capacità di connetterci con la nostra intuizione, con mente chiara e priva di pensieri ricorrenti o fissi. La sua capacità di rinfrescare e rinnovare può risultare utile quando abbiamo bisogno di rigenerarci, soprattutto mentalmente, e quando vorremmo lasciar andare un modo di pensare che non ci aiuta più.