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Incontrare gli oli essenziali, incontrare i fiori di Bach


Nel mio percorso con le essenze, pian piano ho incontrato il loro messaggio profondo, la capacità che hanno di risuonare con gli aspetti più sottili di noi stessi. L’aromaterapia è efficace sia sul piano fisico, che sul piano emozionale ed energetico. Per questo ho scelto di creare un ponte tra aromi e fiori di Bach, cercando di onorare il messaggio di Bach stesso. Un messaggio che ci dice che ognuno di noi ha una vita interiore, una vita fatta di emozioni e intuizioni.

Ti invito a prendere parte ai corsi di Aromaterapia emozionale e sinergie con i fiori di Bach, che terrò domenica 13 ottobre a Roma in collaborazione con Silvia Dionisi presso la sua libreria L’Altracittà e sabato 19 ottobre a Milano in collaborazione con Raffaella Grassi presso Coralma.

aromaterapia e fiori di bach

Le nostre emozioni contano; sono insieme a sentimenti, intuizioni e riflessioni, strumenti preziosi di navigazione nella vita. E gli oli essenziali e i fiori di Bach possono essere con noi ogni giorno. Ogni giorno, “per sempre”.

Il link al corso che si terrà a Roma: http://www.fiordicamomilla.org/corso-su-aromaterapia-emozionale-e-sinergie-con-i-fiori-di-bach-13-ottobre-2019-a-roma/

Il link al corso che si terrà a Milano:

http://www.fiordicamomilla.org/corso-su-aromaterapia-emozionale-e-sinergie-con-i-fiori-di-bach-19-ottobre-a-milano/

I Profumi nell’Antica Roma: la testimonianza di Plinio il Vecchio sulla Composizione dei Profumi nell’Antichità

Plinio il Vecchio ci racconta nella sua Storia Naturale molti particolari sugli usi della Profumeria antica, e in particolare quella di Roma e del bacino Mediterraneo.

Plinio racconta: “Non saprei dire facilmente quando sia penetrato per la prima volta a Roma l’uso del profumo. Certo è che, debellati il re Antioco e l’Asia, nell’anno 189 a.C. i censori P.L. Crasso e L.G. Cesare promulgarono un editto che vietava a chiunque di vendere profumi esotici. Eppure qualcuno ormai, per Ercole, li mischia anche alle bevande, e il loro aspro aroma è tenuto in così grande considerazione che il corpo trae piacere dall’abbondante odore sia all’interno che all’esterno”.

Vediamo quindi che nell’antica Roma l’uso dei Profumi era ampio e abbondante, e che il loro uso sul corpo era correlato anche al loro uso in cucina: ne avevo accennato in un mio precedente articolo riguardante le ricette dei vini profumati di Apicio.

Profumi antichi a Roma, uso del Cinabro

Cinabro, foto H.Zell – Wikipedia

E Plinio ci aiuta anche a capire che cosa fosse inteso all’epoca per Profumo: “due sono gli elementi utilizzati per la fabbricazione del profumo, il succo e l’essenza: il primo, in genere, consiste nei vari tipi di olio, la seconda negli odori; nell’un caso si parla di elementi astringenti, nell’altro di aromi. Un terzo elemento, connesso con questi, del quale molti non fanno menzione, è il colore; per produrlo si aggiungono cinabro e anchusa. Una spruzzata di sale ha la funzione di mantenere inalterata la natura dell’olio. Ai profumi cui sia stata aggiunta anchusa non si aggiunge sale. Si addizionano resina o gomma per fissare all’essenza l’aroma che, in caso contrario, rapidissimamente svanisce e si perde”.

Aryballos, contenitore per profumi antichi

Aryballos, foto Wikipedia

Ecco una descrizione completa della composizione di un Profumo dell’Antichità; odore, consistenza e…colore. Questo aspetto attualmente viene poco valutato, ma in effetti l’aspetto del colore, soprattutto utilizzando materie prime naturali, si pone, visto che quasi mai è possibile ottenere la trasparenza, e anzi, il colore potrebbe essere indotto utilizzando alcune essenze o addizionando il Profumo di sostanze tintorie.

Anche all’epoca c’era il problema della conservazione delle sostanze (un problema sentito molto di più che al giorno d’oggi!) e il sale rappresentava sicuramente una sostanza facilmente reperibile in grado di mantenere inalterate le qualità del prodotto per un periodo medio-lungo. Anche la presenza di resine e gomme dava stabilità alla creazione profumata, in modo naturale. Ancora oggi nei Profumi botanici utilizziamo le resine per dare consistenza e stabilità, e per fissare le sostanze olfattive più volatili.