Tag Archives: venere

lo stellium giove – saturno – plutone, un incontro speciale

[English version of the article – The Stellium Jupiter – Saturn – Pluto, a special meeting]

In questi giorni viviamo una configurazione planetaria unica, che si ripete solo in cicli di centinaia di anni – lo Stellium, l’incontro tra Giove, Saturno e Plutone. Tre grandi presenze, che sono vicine tra loro e che si attivano e contengono a vicenda, creando uno scenario energeticamente complesso.

Giove incontra Saturno. Possiamo immaginarli come due maestri; il maestro dell’espansione, della comprensione allargata, che incontra il maestro della riduzione, del dare strutture. I due sono potenti, e in fondo non vanno poi così d’accordo. Giove sa espandere, amplifica, slancia in ampiezza. Saturno dimensiona. Saturno chiede struttura. Saturno un poco annoia Giove. E Giove, per Saturno, è un poco un esaltato.

Però i due si incontrano, e sono due maestri. Non possono non parlarsi, non possono non cogliere l’occasione. Così si parlano, cercando entrambi di comprendere il punto di vista dell’altro. Si chiedono che salto evolutivo possano avere da questo incontro. Giove comprende che dare struttura saturnina al suo cammino vuol dire diventare molto ma molto incisivo, e poter fare del bene a tanti. Lui sa espandersi; se riceve struttura, può donarsi ancora meglio. Può, in una vita umana, rappresentare il punto d’incontro tra essere una presenza nel mondo ed essere tanto, per tanti (segni del Sagittario e Pesci…ascoltate).

E per Saturno? Saturno fa fatica con Giove. Lo vede che si perde (dal suo punto di vista). Lo vede che si amplia e comprende sempre più. Saturno si chiede a volte a che serva tutto ciò. Ma anche lui è un maestro. Capisce che qui c’è qualcosa di imparare. Allora parlando con Giove capisce – è ora di essere più generativi. E’ ora di mollare un poco con questa smania di definizione, riduzione, strutturazione, che a volte stritola. Qui ci vuole respiro, qui ci vuole un nuovo modo di stare bene. Attenzione per i segni del Capricorno quindi, ma anche un poco per Bilancia e forse Acquario. E’ forse tempo di mollare un pò e concedersi di vedere le cose da una prospettiva più ampia e soprattutto più piacevole e generativa?

Sistema solare visto dalla Terra, B. Velho 1568, Wikicommons

Però lo Stellium è formato da tre pianeti. Plutone, l’occulto, si nasconde mentre i due grandi si incontrano. Poi esce. Un pò perchè la sua magmatica energia prima o poi lo fa muovere, un pò perchè gli altri due lo vedono.

– Plutone, quanto tempo che non ci vedevamo.-

-Eh già.-

Plutone è uno difficile. Vive agli estremi della Galassia e da laggiù, dal suo eremo planetario, un pò non vede niente, un pò contiene tutto. Plutone magmatico, la cui forza è l’inconscio. A volte lui stesso non si capisce, tanto la sua saggezza viene da profondità che non sempre si ha voglia di esplorare. Saturno lo guarda. I due non sono amici; Saturno che struttura, incontra il maestro del magma caotico. I due si osservano. Provano a dirsi qualcosa, non si vedono quasi mai. Plutone (segni dello Scorpione) vorrebbe scappare, e Saturno non sopporta questo vecchio saggio che la sa lunga ma non la dice mai.

Interviene Giove, che col suo sguardo pieno di vita si rivolge a Plutone. Giove può contenere il magma plutonico, lo può apprezzare. Così Plutone inizia a parlare, e dona il suo sentire profondo. Saturno resta un poco spiazzato, ma capisce che strutturare quella profondità magmatica vorrebbe dire creare qualcosa di importante e di bello, forse di artistico. Giove resta un poco incantanto dalla profondità di Plutone e Plutone guarda Giove come forse non ha mai guardato nessuno. Perchè nessun’altro è in grado di tirarlo fuori, perchè nessun’altro ha questa ampiezza e questa compassione.

Giove si chiede che cosa possa aiutarlo di questo magma che vede uscire, pieno di poesia e di oscurità. Capisce che è una forma di saggezza, una saggezza con la quale può confrontarsi e trasformarsi e crescere ancora di più. Giove ha trovato un amico.

Lo Stellium di questi giorni in realtà incontra anche Luna, Marte e Venere. La forza di Marte, il miglior guerriero, che incontra tre maestri. Marte li vede lenti, vorrebbe andare, andare, andare. Però stavolta capisce che qui bisogna crescere. Davanti a tre così, Marte ha l’occasione di maturare, e di vedere nelle sue battaglie un orizzonte esistenziale. Non solo il vigore e il piacere dell’azione muscolare, non solo l’energia vibrante della vita e della battaglia. Tutto questo deve avere un orizzonte più grande, ora Marte lo capisce (Ariete e anche Capricorno…ascoltate).

I tre saggi sentono la presenza marziale come rinvigorente, vedono in lui una vitalità unica. Stanno bene con lui, anche se lo devono contenere, il ragazzo è ribelle per natura e anche piuttosto aggressivo. A fianco a lui, la bellissima Venere (Toro, e anche Bilancia). Venere stava silenziosa a guardare, un poco estasiata dalle grandi presenze dei tre pianeti maestri. Giove la apprezza molto, Saturno la vorrebbe un poco più composta, e Plutone…Plutone non la guarda perchè a volte non sa governarsi. Venere e Giove, si intendono molto bene; insieme creano arte da sempre e la diffondono nel mondo. Saturno accetta la possibilità di apprezzare la bellezza e ancora una volta, di lasciarsi andare un poco. Plutone non ci vede, e Venere ammicca. Ma Venere stavolta è saggia, e capisce che forse la bellezza che porta deve entrare in una nuova fase. Può la sua sensualità diventare altro? Può cioè rinunciare agli attaccamenti sensuali (Saturno), e diventare qualcosa di più grande (Giove) pur attingendo al magma che così tanto ama (Plutone)? Questa rimane una domanda aperta.

La Luna, signora delle emozioni e della mente, guarda lo scenario, lo interiorizza. Davanti a tanta grandezza si sente a disagio, però resta presente e cerca di cogliere il senso di questo incontro. Guarda la Terra, e pensa che vuole donare il significato di questo momento agli esseri umani, affinchè capiscano qualcosa in più di se stessi. Registra questo incontro come fosse un film, e lo trasmette verso la Terra, augurandosi che ognuno possa cogliere degli spunti su se stesso, guardando dentro di sè.

*

Gli aspetti indicati sono significativi non solo per il nostro segno di nascita, ma anche per l’ascendente e i pianeti della nostra carta natale. Se conosci questi aspetti, prova a fare una riflessione complessiva!

I Profumi amati da Venere

La figura della dea Venere è centrale in tutta la mitologia antica, ed essa è spesso associata alla presenza di profumi e sostanze odorose. Vedremo alcuni aromi che compaiono nella mitologia di Venere, dea dell’amore, ma forse più profondamente, dea del magnetismo che unisce le persone, dea delle relazioni e della loro “necessità”.

Innanzitutto, nell’inno orfico a Venere, troviamo un altro suo nome, Urania: Venere è infatti figlia di Urano, ma tale termine la designa probabilmente anche come “sostenitrice dei cieli”, come energia che presiede al magnetismo del cosmo, e come madre di Armonia. Tale qualità di armonizzazione del cosmo trova riflesso nella dimensione più terrena dei rapporti: ed ecco che Venere è la dea dell’amore umano, sia nel sentimento che nella carne. Sempre nell’inno orfico vediamo che sostiene e presiede proprio alle unioni tra esseri umani, e in generale a tutta la dimensione generativa.

autore: John William Goodward
autore: John William Goodward

Uno dei luoghi di Afrodite, secondo l’inno, è la Siria, “terra dell’incenso“. E con le resine questa dea ha una certa relazione: si innamora infatti di Adone, bellissimo figlio di Mirra, principessa che venne trasformata in questo albero portatore di resina odorosa dalla stessa Venere. Adone “nasce” proprio dall’albero di Mirra, e più tardi Venere se ne innamora a tal punto da contenderselo con Persefone.

Adone purtroppo morirà, e grazie al potere della dea (che verserà del nettare profumato) verrà trasformato nel fiore dell’anemone.

Ma Venere usa anche in altre occasioni il profumo come strumento di compassione: unge di essenza “celeste” di rose il corpo di Ettore (Iliade, XXIII) affinchè si conservi – e qui l’uso di un profumo “regale” vuole forse restituire tutta l’importanza e la virtù dell’eroe stesso.

Policarmo di Naucrati ci narra un altro momento in cui la dea si manifesta attraverso i profumi: un commerciante di nome Erostrato, che aveva con sè una statuetta della dea, si trova per mare in mezzo a una tempesta. Tutti i marinai della nave disperati si rifugiano accanto alla piccola statua di Afrodite posseduta dal commerciante, pregandola di aiutarli. Quando la disperazione è al culmine, la dea materializza accanto alla statuetta tanti rami di mirto, e sparge un profumo delizioso in tutta la nave. In questo modo la tempesta si quieta e il giorno dopo la nave arriva al porto con tutti i marinai salvi. Erostrato va al tempio di Venere portando la statuetta e i rami di mirto, e organizza un banchetto, durante il quale offre delle corone di mirto a tutti i convitati.

Il profumo di mirto, il profumo di rosa… Venere, dea dalle tante sfaccettature, compare nel suo aspetto compassionevole attraverso aromi intensi e avvolgenti, che sanno sollevare l’animo e che custodiscono e proteggono. Il profumo di mirto pare interessante come “àncora” di salvezza notturna in mezzo alla tempesta: in aromaterapia abbiamo il Myrtus communis chemotipo acetato di mirtenile, che è una essenza deliziosa per il relax, e che può forse aiutare a ritrovare un’àncora interiore in momenti…tempestosi o semplicemente donarci dei momenti sereni da soli o in coppia!

[Referenza bibliografica: “Il profumo nel mondo antico”, di Giuseppe Squillace, ed. Olschki]